L'ipodermoclisi sempre più diffusa
Per molti anni l'ipodermoclisi, cioè la somministrazione di liquidi nel sottocute, tecnica alternativa alla via endovenosa per l'idratazione dei soggetti specie anziani che non si idratano adeguatamente, è stata abbandonata.
Ora però, grazie a diversi studi, sta tornando in auge in ambito infermieristico soprattutto nelle residenze sanitario-assistenziali perché più pratica e semplice della somministrazione per via endovenosa.
Per la prima volta un corso di formazione a distanza viene dedicato a questa tecnica.
I consigli per una corretta somministrazione
L'ipodermoclisi è facile da mettere al paziente, ma l'infermiere deve conoscere bene la tecnica per evitare le possibili complicazioni.
Spesso infatti si rischia di creare edemi o di far penetrare l'ago in maniera scorretta.
Occorre anche ricordare che non tutti i liquidi possono essere somministrati per questa via e che l'ipodermoclisi non deve essere usata come via di somministrazione di farmaci.
Le risposte del corso FAD
- A chi può essere applicata una ipedermoclisi?
- Quale deve essere la velocità di discesa del liquido?
- In che aree del corpo può essere inserita una ipodermoclici?
- Qual è la quantità massima di liquidi somministrabili in una giornata con una ipodermoclisi?
- Quali liquidi conviene somministrare per questa via?
- Anche se non è adeguata a questo scopo si possono somministrare farmaci con l'ipodermoclisi?
- Ogni quanto va cambiata una ipodermoclisi?
- Quali sono le possibili complicanze locali e sistemiche?
Le risposte a queste e altre domande si trovano tutte nel dossier del corso FAD sull'ipodermoclisi dedicato a infermieri, infermieri pediatrici e assistenti sanitari.