Quali test di screening sono raccomandati nella gravidanza gemellare?

Per le donne con gravidanza gemellare gli screening sono particolarmente raccomandati perchè corrono rischi più alti di andare incontro a patologie ipertensive, diabete gestazionale, parto prematuro e anemia.

I test di screening raccomandati

Per diagnosticare in modo tempestivo le patologie ipertensive si raccomanda di rilevare la pressione arteriosa e la proteinuria a ogni visita prenatale.

Secondo le linee guida potrebbe essere utile ed economicamente sostenibile far assumere alle donne ad alto rischio di preeclampsia acido acetilsalicilico a basso dosaggio (75 mg/die) dalle 12 settimane gestazionali fino al parto.

Si raccomanda di eseguire i consueti test per il diabete e di richiedere un esame emocromocitometrico a 20-24 settimane e successivamente a 28 settimane.

Queste informazioni sono tratte dal corso "La gestione della gravidanza gemellare", Zadig Editore

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    Prescrizione errata di una terapia: di chi è la “colpa”?

    Se un medico indica una prescrizione errata e l’infermiere la somministra, chi è più responsabile delle eventuali conseguenze sulla salute del paziente: il medico che ha commesso l’errore di prescrizione o l’infermiere che non se n’è accorto?

    Questo problema è stato al centro di un recente caso giuridico.

    Il caso in breve

    In un ospedale viene ricoverato un paziente per un ictus cerebrale e il medico di turno prescrive un’iniezione endovenosa di cloruro di potassio, ma non specifica che il farmaco deve essere diluito. L’infermiera somministra la terapia senza contestare la prescrizione. Il paziente decede.

    Di chi è la responsabilità?

    In questo caso la Cassazione ha stabilito che la responsabilità sul piano civile è condivisa da entrambe le figure professionali in quanto è venuta meno la collaborazione costante e reciproca che deve esserci tra medico e infermiere per salvaguardare la salute del paziente.

    Nello specifico, il medico ha la responsabilità di individuare la terapia da praticare al paziente e dare informazioni specifiche su come somministrarla.

    La giurisprudenza ha stabilito che ciascun professionista della sanità è titolare di una “posizione di garanzia” rispetto alla salute dell’assistito e che quindi deve attivarsi per evitare danni prevenibili.

    L’infermiere non può fare affidamento senza limiti nella correttezza della prescrizione e per questo motivo doveva ritenersi doverosa e necessaria la richiesta di chiarimenti al medico in relazione alla prescrizione errata del farmaco.

    Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso Etica, deontologia e responsabilità nella professione infermieristica, Zadig editore, 2016

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      parto prematuro gemellare

      Il parto prematuro è frequente nella gravidanza gemellare?

      Sì, il parto prematuro è la complicanza più comune di una gravidanza gemellare ed è responsabile di esiti avversi neonatali.

      Circa la metà dei parti bigemini e tutti quelli trigemini si esplicano prima della 37a settimana gestazionale e circa il 10% avviene addirittura prima della 32a settimana.

      Inoltre, sul totale dei ricoveri in terapia intensiva neonatale, il 15-20% riguarda nati prematuri da gravidanza gemellare.

      Parto prematuro: difficile predizione e prevenzione

      La causa del parto prematuro è multifattoriale e ciò rende difficile l’individuazione del metodo ottimale per predire e prevenire tale evento, che rimane oggetto di discussione.

      Queste informazioni sono tratte dal corso “La gestione della gravidanza gemellare”, Zadig editore

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        quando triturare le compresse?

        Quando è corretto triturare le compresse?

        La triturazione delle compresse è una pratica molto in uso anche se non è una tecnica raccomandata perché espone a rischi sia i pazienti sia gli operatori sanitari.

        Quando ricorrere alla triturazione?

        Si è costretti a ricorrere alla triturazione delle compresse quando i pazienti non riescono a deglutire a causa di patologie come demenza, esiti di un ictus, malattia di Parkinson, xerostomia, disfagia e altre alterazioni neurologiche.

        Analogamente, i bambini possono avere difficoltà ad assumere la terapia perché non riescono a deglutire le compresse, specie se di grandi dimensioni.

        Infine, non è possibile somministrare le compresse intere ai soggetti con sondino naso-gastrico o in quelli che hanno una gastrostomia endoscopica percutanea (PEG).

        La triturazione nel mondo

        Questa pratica sembra essere piuttosto comune nelle RSA in tutto il mondo, infatti è stata rilevata nell’80% delle Nursing home britanniche (che corrispondono alle nostre RSA) e in circa i due terzi degli ospiti.

        In un altro studio australiano sono stati presi in esame 586 ospiti in 10 RSA: su 1.207 somministrazioni di farmaci, il 34% avveniva in forma alterata.

        Uno studio condotto nelle RSA norvegesi ha documentato che i farmaci vengono triturati per il 23% dei residenti.

        Anche in Italia, benché non vi siano studi su ampia scala, due lavori hanno documentato in modo diverso quanto sia comune la somministrazione alterata dei farmaci.

        Queste informazioni sono tratte dal corso “La Triturazione dei farmaci”, Zadig editore, 2016

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