incontinenza urinaria

Incontinenza urinaria: quanto è diffusa tra le donne?

Sembra che circa il 30% delle donne soffra di incontinenza urinaria ma solo 14% delle donne incontinenti si rivolge a uno specialista.

Molte donne convivono con questo disturbo per  imbarazzo, scarsa conoscenza delle possibilità terapeutiche e inibizione culturale.

E’ importante invece aiutare le donne a confidare al medico o all'ostetrica il proprio problema.

L’importanza di una valutazione precoce

La valutazione dovrebbe avvenire quanto prima con lo scopo di:

  • individuare quanto più precocemente le disfunzioni del pavimento pelvico;
  • prevenire tali problematiche;
  • aiutare la donna ad acquisire una maggiore consapevolezza riguardo alla salute perineale;
  • insegnare la ginnastica perineale.

La gravidanza

Durante la gestazione si osservano una serie di cambiamenti che possono favorire le disfunzioni del pavimento pelvico. In particolare:

  • la compressione vescicale esercitata dal viscere uterino;
  • l’aumentata escrezione urinaria conseguente all’incremento della filtrazione glomerulare renale;
  • la riduzione della forza tensiva della fascia endopelvica e del sistema di supporto del collo vescicale;
  • l’aumentata incidenza di iperattività del detrusore;
  • la riduzione dei recettori degli estrogeni a livello vaginale e uretro-vescicale.

La gravidanza può essere il punto di partenza per educare le donne e innescare comportamenti futuri di tempestiva richiesta d’aiuto.

Recentemente il Royal College of Midwives e la Chartered Society of Physiotherapy ha emanato un joint statement in cui viene affermato che a tutte le donne in gravidanza devono essere date informazioni evidence based sulla salute del pavimento pelvico.

La menopausa

In menopausa si assiste a un peggioramento dei disturbi urogenitali tra cui l’incontinenza urinaria a causa della deprivazione estrogenica.

L’apparato genitale e quello urinario femminile infatti hanno la stessa origine embrionale e la stessa sensibilità agli estrogeni.

Questi ultimi sono coinvolti nel processo di sintesi e metabolismo del collagene nel basso tratto genitale, sono in grado di aumentare le fibre muscolari del muscolo detrusore e dell’uretra e influenzano il controllo della minzione a livello del sistema nervoso centrale.

L’assistenza ostetrica in tale fase della vita della donna dovrebbe sempre includere la ricerca di eventuali sintomi di disfunzioni e una valutazione del pavimento pelvico.

Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso La cura del pavimento pelvico, Zadig editore, 2017

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    pelle

    Sole o lampade abbronzanti: chi mette più a rischio la pelle?

    Nel corso degli ultimi decenni si è assistito a un incremento considerevole di esposizioni e sovraesposizioni alla radiazione UV solare.

    Parallelamente, si è ampiamente diffuso in Europa l’uso di lampade abbronzanti, anche negli adolescenti.

    Inoltre, sul tema della tintarella ci sono creati tanti miti e credenze, che ritornano ogni estate: “Fa meno male un’ora di sole che 15 minuti di lettino abbronzante…”, “Prima di andare al mare è meglio ‘prepararsi’ con qualche lampada…”, “Le lampade moderne sono sicure, non si rischia più…”

    E’ meglio vederci più chiaro.

    Radiazioni UV: un rischio per la pelle

    Innanzitutto, le radiazioni ultraviolette (UV) possono essere di origine:

    - naturale, provenienti dal sole

    - artificiale, provenienti da sorgenti quali, per esempio, saldatrici ad arco, lampade per fototerapia, lampade germicide, eccetera… e lampade abbronzanti.

    Ma l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) afferma che:

    “L’esposizione a raggi UV, siano essi naturali o artificiali da sorgenti quali lampade per abbronzatura artificiale, è un riconosciuto fattore di rischio per i tumori della pelle. […] 

    Uno studio condotto in Norvegia e Svezia mostra un incremento di rischio di melanoma maligno tra donne che hanno usato regolarmente il solarium.”

    Anche la IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, nel 2012 ha stimato un incremento del 75% dei casi di melanoma nei soggetti che per motivi estetici di abbronzatura hanno usato dispositivi emittenti raggi ultravioletti.

    Insomma, non ci sono UV “buoni” e “cattivi”, bisogna sempre proteggersi; oltre a ciò, ai cultori delle abbronzature il consiglio da dare è, almeno, di evitare la combinazione di sedute abbronzanti e sole.

      

    Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso “L'esposizione a radiazioni ultraviolette sul luogo di lavoro”, Zadig editore, 2017

     

    Il massaggio del perineo riduce il rischio di trauma durante il parto?

    Il massaggio del perineo durante la gravidanza riduce il rischio di lacerazioni vaginali e perineali.

    Una revisione sistematica Cochrane ha dimostrato una riduzione dei traumi perineali e un minor ricorso all’episiotomia nelle donne che hanno eseguito il massaggio perineale.

    Inoltre, le donne nullipare riportavano minor dolore perineale a tre mesi dal parto.

    Quando iniziare il massaggio?

    Si consiglia di iniziare il massaggio a partire dalla 35° settimana e di non eseguirlo più di tre volte ogni due settimane.

    E' da ripetere invece almeno due volte alla settimana nelle ultime due settimane di gravidanza.

    In genere è una pratica ben accettata dalla donna benché ci sia un transitorio fastidio nelle prime settimane.

    La presenza e la partecipazione del partner è considerata positiva dalla maggior parte delle donne.

    La tecnica

    Prima di iniziare il massaggio occorre trovare un ambiente tranquillo e assumere una posizione comoda (sdraiata sul letto, accovacciata o appoggiando una gamba sulla sedia).

    Si procede inserendo uno o due dita lubrificate per circa 3,5-4 cm nella parte inferiore della vagina. Si massaggia applicando una leggera pressione verso il basso con un movimento a forma di U, per circa 5 minuti.

    Come lubrificante si consiglia di usare olio di mandorle o olio di iperico.

    Occorre informare la donne che potrebbe avvertire una sensazione dolorosa di bruciore che diminuirà nel tempo.

    Il massaggio è sconsigliato in presenza di herpes o infezioni vaginali.

    Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso La cura del pavimento pelvico, Zadig editore, 2017

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