allattamento integratori

E’ sicuro usare integratori durante l’allattamento?

Molte donne durante l'allattamento assumono tisane e prodotti fitoterapici per aumentare la produzione di latte, ma mancano studi sulla loro sicurezza.

I prodotti a base di erbe non sono sottoposti agli stessi standard di valutazione cui devono attenersi i farmaci. Per questo l’uso di molti di questi prodotti può essere dannoso.

Le donne che allattano per esempio non dovrebbero assumere integratori a base di yohimbe, perché sono descritti casi di morte neonatale.

Cosa dice la letteratura su camomilla, ginko biloba e valeriana in allattamento?

Su molti prodotti usati comunemente, come camomilla, ginseng, ginko biloba e valeriana, mancano dati sulla sicurezza.

In linea di massima, quindi, durante l'allattamento è sconsigliata l'assunzione di integratori anche se di origine fitoterapica.

E' invece sicura l'assunzione di ferro e vitamine purché non si superino le dosi raccomandate.

Per stimolare la produzione del latte invece si raccomanda di massaggiare la mammella e aumentare la durata e il numero di poppate.

Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso Farmaci e allattamento, Zadig Editore, 2017

Lasciaci la tua mail e resta aggiornata/o


    Oncogeni e mutageni sicurezza sul lavoro

    Sicurezza lavorativa su oncogeni e mutageni

    Oncogeni e mutageni sicurezza sul lavoro

    Titolo: Controllo del rischio da esposizione a cancerogeni e mutageni in ambito lavorativo (codice ECM 241130)
    Destinatari:
    medici del lavoro, medici, infermieri, tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
    Scadenza:
    corso scaduto
    Crediti:
    2
    Costo:
    20 €
    Offerte:
    -
    Programma:

    Valutazione dei partecipanti (259 valutazioni):
    8/10 rilevanza
    8/10 qualità
    8/10 efficacia

    Sono molte le lavorazioni nelle quali gli addetti sono esposti a sostanza che possono avere un'azione oncogena o mutagena.

    La prevenzione è l'arma vincente per ridurre il numero di tumori associati al lavoro, ma bisogno conoscere sia le sostanze implicate, sia le conseguenze sulla salute e le buone norme di sorveglianza sanitaria al riguardo.

    Il medico del lavoro trova un aggiornamento rapido e puntuale in questo corso FAD che propone tre casi di riferimento, eccoli:

    Simona è agli inizi

    Simona, giovane medico del lavoro in cerca di impiego, viene chiamata da un amico e collega più anziano, da anni medico competente in una grande azienda che si occupa della lavorazione di pellami, principalmente cuoio destinato al settore della produzione di calzature.

    [...] Scopri come procede la storia nel corso

    La gestione delle emergenze

    E’ una giornata di lavoro come le altre, in una azienda produttrice di coloranti.

    L’operaia Marta improvvisamente sente uno strano rumore proveniente dal locale adiacente.

    Va a controllare e si accorge che un contenitore di benzene – utilizzato come solvente – si è rovesciato e il contenuto sta riversandosi sul pavimento.

    [...] Scopri come procede la storia nel corso

    La formazione dei lavoratori

    Il dottor Luciani, medico competente in un’industria che produce materiali in gomma, chiama il datore di lavoro per comunicargli la necessità di organizzare un corso di formazione per i dipendenti sui rischi da cancerogeni e mutageni

    [...] Scopri come procede la storia nel corso

    Un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro

    Dopo il successo del programma di formazione a distanza MeLA per i medici del lavoro, ora sulla base dei commenti lasciati dai partecipanti si è deciso di rendere la formazione più rapida e immediata con il programma MeLa Flash.

    I corsi FAD proposti saranno molti di più (una decina all'anno) e molto più sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.

    Lasciaci la tua mail e resta aggiornata/o


      Alcol e lavoro

      Alcol e lavoro: i rischi e i possibili interventi sullo stile di vita

      Alcol e lavoro

      Titolo: Alcol e lavoro: i rischi e i possibili interventi sullo stile di vita (codice ECM 234732)
      Destinatari: 
      medici del lavoro, medici, infermieri, tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
      Scadenza:
       10-08-19
      Crediti:
      2
      Costo: 
      20 €
      Programma:

      Valutazione dei partecipanti (281 valutazioni):
      8/10 rilevanza
      8/10 qualità
      8/10 efficacia

      Sul luogo di lavoro la quantità massima di alcol per evitare rischi è pari a... ZERO!

      Eppure l'alcol sarebbe alla base del 20% degli infortuni sul lavoro, spesso sottovalutata come conseguenze anche solo l'abitudine di bere vino o birra al pasto può causare conseguenze specie nei lavori più rischiosi.

      Il medico del lavoro può fare molto per modificare lo stile di vita degli addetti e in questo corso FAD può trovare spunti ed esempi presentati sotto forma di tre storie, eccole in sintesi:

      Un festeggiamento in pausa pranzo

      “Senta dottore, dovrei chiederle una cosa”.

      “Dica pure Giacomo, la ascolto” risponde il medico senza alzare gli occhi dalla cartella.

      “Durante la pausa pranzo dopodomani vado nella vicina trattoria con degli amici a festeggiare un compleanno, mi è consentito almeno un goccetto per il brindisi? So che lei è molto attento a queste faccende, però un bicchiere non alza di molto il tasso alcolico, vero?".

      [...] Scopri come procede la storia nel corso

      Una strana reazione sul luogo di lavoro

      “Mi è venuto un gran caldo improvvisamente al viso, e mi prende anche il collo e le spalle... vede come sono rosso? Ho paura sia una forte allergia, mia cugina la settimana scorsa è quasi andata in shock anafilattico dopo che l’ha punta una vespa!”...

      [...] Scopri come procede la storia nel corso

      Quella caduta da un'impalcatura

      Alberto è a terra con un forte dolore alla spalla e al braccio, che non riesce a muovere, è vigile e riferisce di non aver avvertito colpi alla testa.

      Pare che fortunatamente una siepe abbia attutito la caduta, inoltre, come previsto dalla normativa, indossava il casco e le protezioni antinfortunistiche.

      [...] Scopri come procede la storia nel corso

      Un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro

      Dopo il successo del programma di formazione a distanza MeLA per i medici del lavoro, ora sulla base dei commenti lasciati dai partecipanti si è deciso di rendere la formazione più rapida e immediata con il programma MeLa Flash.

      I corsi FAD proposti saranno molti di più (una decina all'anno) e molto più sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.

      Lasciaci la tua mail e resta aggiornata/o


        Rischio chemioterapici sul posto di lavoro

        Rischio esposizione a chemioterapici sul lavoro

        Rischio chemioterapici sul posto di lavoro

        Titolo: La sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario (codice ECM 241125)
        Destinatari:
        medici del lavoro, medici, infermieri, infermieri pediatrici, farmacisti
        Scadenza: 
        12-10-19
        Crediti: 
        2
        Costo: 
        20 €
        Offerte: 
        -
        Programma:

        Valutazione dei partecipanti (249 valutazioni):
        8/10 rilevanza
        8/10 qualità
        8/10 efficacia

        Chi lavora a stretto contatto con i farmaci chemioterapici antiblastici ha un rischio aumentato di tumori e di effetti mutageni in caso di gravidanza.

        Qual è l'entità del rischio? Come si fa a ridurre tale rischio e a prevenire le conseguenze sulla salute?

        La risposta a queste e molte altre domande si trova in questo corso dedicato ai medici del lavoro che affronta e svolge tre casi paradigmatici utili per aggiornare la propria pratica quotidiana.

        Ecco qualche stralcio delle tre storie:

        L'importanza della formazione

        L’operatore sanitario deve preparare una diluizione di cisplatino in flaconi da 25 mg di polvere liofilizzata con membrana in gomma perforabile.

        La ricostituzione prevede la diluizione con acqua per preparazione iniettabile, ottenendo una concentrazione di 1 mg/ml per ogni flaconcino.

        [...] Scopri come procede la storia nel corso

        Monitoraggio e sorveglianza sanitaria

        “Ma avrete almeno raccolto dati conoscitivi per farvi un’idea di quanta sia l’esposizione e quindi il rischio per i singoli lavoratori!”.

        “Certo, certo, e quello rientra nei miei compiti, ho fatto realizzare delle schede personali che contengono dati sui carichi di lavoro (durata e quantitativi dei farmaci) e schede sulle modalità operative”

        [...] Scopri come procede la storia nel corso

        Teratogenesi e infertilità

        “Lo sapete vero che chi manipola antiblastici ha un rischio aumentato di infertilità?”.

        “No, ma occorre allora che Lucrezia parli con il medico del lavoro?” chiede preoccupato Gianvittorio.

        “Guarda che il problema riguarda anche i maschi!”

        [...] Scopri come procede la storia nel corso

        MeLa Flash: un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro

        Dopo il successo del programma di formazione a distanza MeLA per i medici del lavoro, ora sulla base dei commenti lasciati dai partecipanti si è deciso di rendere la formazione più rapida e immediata con il programma MeLa Flash.

        I corsi FAD proposti saranno molti di più (una decina all'anno) e molto più sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.

        Lasciaci la tua mail e resta aggiornata/o


          isolamento da contatto

          Isolamento da contatto: quali accortezze per l’operatore sanitario?

          Il paziente colonizzato o infetto dovrebbe essere sistemato da solo in una camera singola con bagno o eventualmente insieme ad altri pazienti infetti (isolamento per coorte).

          Durante l’isolamento da contatto, gli operatori devono indossare il camice e i guanti  quando entrano nella stanza e si prevede il contatto con il paziente e l’ambiente circostante al paziente.

          Inoltre, devono utilizzare materiali monouso e dispositivi dedicati.

          Il camice va tolto cercando di contenere la parte esterna che è entrata in contatto con il paziente o con gli oggetti potenzialmente contaminati.

          Una volta tolto il camice va riposto nell'apposito contenitore dei rifiuti speciali a rischio infettivo all'interno della stanza.

          Infine, si raccomanda di assicurarsi che gli abiti e la cute non entrino in contatto con superfici e oggetti potenzialmente contaminati nella stanza del paziente.

          Lo screening del personale non è indicato se non in presenza di un’epidemia non risolta nonostante l’applicazione di tutte le misure di prevenzione e controllo.

          Le misure per contenere la contaminazione ambientale

          L’ambiente ha un ruolo importante nella trasmissione poiché superfici e arredi possono essere contaminati:

          • dagli operatori;
          • dai pazienti colonizzati e infetti;
          • dai visitatori che non osservano le indicazioni fornite.

          Al fine di ridurre la contaminazione ambientale è necessario potenziare le attività di igiene aumentando la frequenza e utilizzando un disinfettante appropriato, per esempio un panno monouso e disinfettante preferibilmente con cloro derivati (1.000 ppm).

          Il personale dovrà porre particolare attenzione alle aree che maggiormente vengono a contatto con le mani e ai servizi igienici o prestare particolare attenzione alle aree di frequente contatto con le mani degli operatori.

          Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso La multiresistenza negli enterobatteri: un problema clinico emergente, Zadig editore, 2017

          Lasciaci la tua mail e resta aggiornata/o


            multiresistenza enterobatteri

            La multiresistenza negli enterobatteri: un problema clinico emergente

            multiresistenza enterobatteri

            Titolo: La multiresistenza negli enterobatteri: un problema clinico emergente (codice ECM 201095)
            Destinatari:
            infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari, medici
            Scadenza:
             03-09-2018
            Crediti:
            5
            Costo:
            20 €
            Offerte:
            gratuito per gli iscritti all'OPI Milano-Lodi MB
            Programma:
            Nursing FAD
            Valutazione dei partecipanti (4.132 valutazioni):
            8/10 rilevanza
            8/10 qualità
            8/10 efficacia

            La resistenza batterica

            Negli ultimi settant’anni si sta assistendo a un aumento dei microrganismi resistenti agli antibiotici.

            Le cause dello sviluppo della multiresistenza sono in particolare l’utilizzo inadeguato e l’inquinamento ambientale da farmaci antimicrobici.

            L’aumento della multiresistenza ha ricadute sia sulla salute, con un aumento di morbilità, letalità, durata della malattia, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie, sia di tipo economico.

            L’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unione europea hanno sottolineato l’importanza di questa tematica e indicato una serie di provvedimenti specifici volti a contenere il diffondersi della resistenza antimicrobica.

            L’Unione europea, già dal 1999, ha inserito l’antibiotico-resistenza tra le priorità da affrontare.

            Come si può prevenire la diffusione dei batteri multiresistenti?

            Il contatto paziente-paziente è il principale meccanismo di trasmissione dei microrganismi multiresistenti.

            Per prevenire la diffusione dei batteri resistenti occorre innanzitutto identificare in modo tempestivo i pazienti infetti o colonizzati.

            A tal fine si raccomanda quindi di sottoporre a screening tutti i pazienti:

            • infetti/colonizzati noti con ultima positività risalente a più di 90 giorni dalla data del nuovo ricovero;
            • provenienti da paesi endemici (per esempio Israele, Grecia, Pakistan, India);
            • trasferiti da ospedali per acuti (pubblici o privati) e da centri neurologici per la riabilitazione;
            • con recente ricovero in ospedale per acuti (nei 3 mesi precedenti oppure se possibile, considerare i 6 mesi precedenti);
            • provenienti da strutture territoriali (case residenza anziani);
            • ricoverati in chirurgia trapianti;
            • ricoverati in terapia intensiva o in altri reparti a rischio (per esempio lungodegenza, oncologia, ematologia).

            Una volta individuati i pazienti colonizzati/infetti bisognerebbe procedere all'isolamento sistemandoli in una camera singola con bagno.

            Se sono presenti più pazienti infetti o colonizzati è possibile adottare l’isolamento per coorte.

            In presenza di più casi di infezione in un reparto, soprattutto se con pazienti a rischio elevato, è raccomandabile individuare personale dedicato (cohorting staff).

            Quali precauzione per l'operatore sanitario se un paziente è colonizzato/infetto?

            All'ingresso della camera di un paziente colonizzato/infetto l'operatore sanitario deve indossare i dispositivi di protezione individuale monouso.

            Tutti i dispositivi vanno preparati subito all’esterno della porta della stanza.

            Sempre all'esterno, sulla porta della stanza, è importante appendere il cartello che indichi l’adozione delle precauzioni da contatto.

            All'interno della stanza invece deve esservi un contenitore per rifiuti speciali a rischio infettivo.

            Le risposte del corso FAD

            • Perché si assiste a un aumento della resistenza dei microrganismi?
            • Quali sono le dimensioni del fenomeno della multiresistenza?
            • Come si può prevenire la diffusione dei batteri multiresistenti?
            • Quali sono le misure per identificare i soggetti colonizzati o infetti?
            • Come va gestito il paziente con colonizzazione o infezione?
            • Quali sono le misure di isolamento di un soggetto colonizzato o infetto?
            • Quali sono le misure di controllo in caso di contaminazione degli endoscopi?

            Le risposte a queste e altre domande si trovano nel dossier del corso.

            Lasciaci la tua mail e resta aggiornata/o


              Mela Flash - medicina del lavoro

              -50% sulla formazione ECM in medicina del lavoro (MeLa Flash)

              In contemporanea con il congresso nazionale SIMLII (20-22 settembre), oggi lanciamo (come provider Zadig) il nuovo corso "Controllo del rischio da esposizione a cancerogeni e mutageni in ambito lavorativo" da 2 ECM validi per la medicina del lavoro.

              Il corso appartiene al programma MeLa Flash, specificamente dedicato ai medici del lavoro (ma aperti a tutti i medici), e si aggiunge agli altri disponibili:

              • [NUOVO] Controllo del rischio da esposizione a cancerogeni e mutageni in ambito lavorativo | 2 ECM
              • L'esposizione a radiazioni ultraviolette | 2 ECM
              • Rischio occupazionale da esposizione ad amianto | 2 ECM
              • Alcol e lavoro: i rischi e i possibili interventi sullo stile di vita | 2 ECM
              • La sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario | 2 ECM

              Corsi a metà prezzo, solo per 3 giorni

              Come in passato, offriamo uno sconto del 50% su tutti i corsi FAD di medicina del lavoro di MeLa Flash, compreso il nuovo:

              • 1 corso (2 ECM) = 10 € anziché 20 € / 5 corsi (10 ECM) = 50 € anziché 100 €

              I corsi possono essere acquistati tutti insieme o singolarmente, sempre con il 50% di sconto.

              L'offerta è valida acquistato i corsi online sulla piattaforma SAEPE tra il 20 e il 22 settembre.

              Per chi è nuovo o per chi non ha mai effettuato un acquisto, è disponibile una guida dedicata, oppure potete contattare il nostro servizio di assistenza.