Farmaci in gravidanza: per un uso consapevole

farmaci in gravidanza

Titolo: Farmaci e gravidanza (codice ECM 283856)
Destinatari: tutti gli operatori sanitari
Scadenza: 31-12-2020
Crediti: 5
Costo: 30 €
Programma: FaViFAD

La somministrazione di farmaci in gravidanza è in crescita, soprattutto a causa dell’aumento di patologie croniche nelle donne gravide. A fronte di questo aumento d’uso, c’è ancora oggi molta incertezza sui farmaci più appropriati e sicuri da prescrivere durante la gestazione.

Questo può portare a non somministrare alla donna medicinali dei quali invece avrebbe bisogno.

Effetti dei farmaci sul feto

La principale preoccupazione associata all’uso di farmaci in gravidanza è la teratogenesi, che si verifica principalmente durante la fase embrionale, quando l’organogenesi è in pieno svolgimento. L’insorgenza delle malformazioni dipende da vari fattori genetici, ambientali, farmacologici e fisici.

Durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza gli eventuali effetti dannosi dei farmaci tendono a compromettere la crescita e lo sviluppo del feto o la funzione di determinati organi. Possono esserci quattro tipi di danno fetale:

  • danno a strutture o organi normalmente formati in embriogenesi
  • danno a strutture che sono in istogenesi durante il periodo fetale
  • ritardo di crescita
  • morte fetale o natimortalità

Farmaci in gravidanza: una classificazione

La classificazione più utilizzata divide i principi attivi in 5 categorie a seconda del rischio che comporta la loro assunzione (A, B, C, D, X). Recentemente l’FDA ha ideato un nuovo sistema informativo per fornire indicazioni più chiare e complete sulla sicurezza dell’uso dei farmaci in gravidanza, divisi in quattro punti:

  • possibilità di registri sull’esposizione a quel farmaco in gravidanza

  • riassunto dei rischi (che comprende anche quanto fatto in precedenza con la classificazione in lettere)

  • considerazioni cliniche (che include chiarimenti su malattie associate alla maternità, sul rischio embrio/fetale, sull’eventuale aggiustamento della dose durante la gravidanza )

  • dati (a supporto del riassunto dei rischi)

Le risposte per la pratica quotidiana

Ecco alcune domande che trovano risposta nel corso FAD ECM sull'uso dei farmaci in gravidanza, dedicato a tutti gli operatori sanitari:

  • Qual è l'atteggiamento attuale sui farmaci in gravidanza?
  • Quali sono i principali effetti avversi sul feto conseguenti alla somministrazione dei farmaci?
  • I vaccini sono sicuri in gravidanza?
  • Quali caratteristiche del farmaco ne determinano il passaggio al feto?
  • I trattamenti a base di erbe sono sicuri in gravidanza? E quelli cosmetici?

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    ulcere venose

    Ulcere venose: diagnosi, trattamento e prevenzione

    ulcere-venose

    Titolo: Ulcere vascolari (codice ECM 230544)
    Destinatari: infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari, fisioterapista, medico chirurgo
    Scadenza: corso scaduto
    Crediti: 5
    Costo: 20 €
    Offerte: gratuito per gli iscritti all'OPI Milano-Lodi MB
    Programma: NursinFAD

    Le ulcere venose sono una patologia debilitante che colpisce milioni di persone nel mondo.

    Si definisce ulcera venosa una lesione della cute, di comune riscontro agli arti inferiori, spesso al di sopra del malleolo, causata da un danno al sistema venoso profondo e/o superficiale che porta a ipertensione venosa.

    I pazienti affetti  provano stress, dolore e difficoltà a convivere con gli altri. La riduzione della mobilità, la perdita di sonno e la limitazione delle interazioni sociali hanno un impatto negativo sulla qualità della vita.

    Epidemiologia

    E' stato stimato che circa il 7% della popolazione generale sia affetto da ipertensione venosa.

    La prevalenza delle ulcere venose aumenta di pari passo con l’età: il 3-4% della popolazione con più di 65 anni ha un’ulcera venosa e la maggior parte di questi soggetti (circa il 75%) ha 3 o più patologie che possono ostacolarne la guarigione.  Esse possono colpire anche i soggetti con meno di 40 anni (circa il 22% delle ulcere venose compare in questa fascia di età).

    Fattori di rischio

    Oltre a fattori di rischio come l’età avanzata, la familiarità, il tabagismo, la pregressa trombosi venosa profonda e la formazione di un’ulcera venosa, il rischio di ulcere venose è più alto nei soggetti:

    • sedentari
    • con gravidanze multiple
    • che hanno subito traumatismi maggiori delle gambe con compromissione del circolo venoso o arterovenoso
    • con incontinenza valvolare congenita di tipo sia profonda sia superficiale, che sfocia in un’ipertensione
      venosa

    Le risposte per la pratica quotidiana

    Questo corso FAD ECM risponde a molte domande, fornendo risposte di immediata applicabilità clinica su:

    • Che cosa si intende per ulcere venose?
    • Come si fa una diagnosi di ulcere venose?
    • Quali strategie per prevenire le ulcere venose?
    • Come vanno trattate le ulcere venose?

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      Invecchiamento e lavoro nel comparto sanitario

      invecchiamento degli operatori sanitari

      Titolo: Invecchiamento e lavoro nel comparto sanitario (codice ECM 281942)
      Destinatari:
      medici del lavoro, medici, infermieri, tecnici di prevenzione nell’ambiente e luoghi di lavoro
      Scadenza:
       31-12-2020
      Crediti:
      2
      Costo:
      20 €
      Programma:
      MeLa Flash
      Valutazione dei partecipanti (124 valutazioni):
      8/10 rilevanza
      8/10 qualità
      8/10 efficacia

      Invecchiamento degli operatori sanitari: un problema in crescita

      L’invecchiamento degli operatori sanitari, come peraltro quello dei pazienti, è oggi un fenomeno dilagante.
      Si stima che la quota di infermieri con più di 45 anni di età è destinata a crescere fino a raggiungere e superare il 50% del totale a organico.

      Con l'avanzare dell'età, le situazioni lavorative più difficili da sostenere per gli operatori sanitari sono:

      • effettuare sforzi fisici importanti;
      • restare a lungo in piedi;
      • assumere o mantenere posture scomode;
      • essere sottoposti a pressioni temporali;
      • essere interrotti nel proprio lavoro;
      • fare più cose contemporaneamente.

      L'intervento del medico competente è pertanto fondamentale nella prevenzione di patologie, in particolare muscolo-scheletriche, nonché nella revisione di turni e carichi lavorativi.

      Attraverso tre brevi casi pratici, il corso di medicina del lavoro "Invecchiamento degli operatori sanitari: un problema in crescita" (2 ECM) prende in esame la valutazione dei rischi fisici e psicosociali in relazione all'età della popolazione lavorativa in sanità e fornisce strumenti utili per la gestione del problema.

      Personale un po’... invecchiato in una RSA di montagna

      La dottoressa Sara Ricciardi è da alcuni mesi medico competente di una RSA per anziani. La struttura si trova in un piccolo paese di una vallata tra le montagne, gli ospiti sono una cinquantina e i dipendenti, fra infermieri e OSS, si conoscono tutti molto bene, essendo praticamente tutti compaesani.
      Sara è molto contenta del suo incarico, ama quel piccolo paese dove le relazioni personali sono molto forti, è fuggita dalla città proprio per trovare un luogo dove i ritmi siano più tranquilli e i contatti umani ancora “a misura d’uomo”, come dice lei.
      Inoltre la RSA è gestita da almeno vent’anni dalla stessa famiglia, con molta cura e attenzione.
      Tuttavia Sara ha notato subito, fin dai primi giorni, che il personale sanitario è piuttosto “stagionato”, come sottolinea spesso con tono scherzoso al direttore sanitario, il dottor Rossini. L’età media dei dipendenti è 44 anni.
      “Cara dottoressa” risponde lui “ha certamente ragione, ma cosa pretende in un piccolo paesino come il nostro? I giovani non vogliono certo vivere qui...

      [...] Scopri come procede la storia nel corso

      Lucia, una OSS fin troppo zelante

      Lucia è una OSS di 51 anni, lavora da quando ne aveva venticinque, e nella sua vita ha prestato servizio in molte strutture diverse, ospedaliere e non, provando praticamente quasi tutti i reparti, dall’ostetricia, alla medicina, alla chirurgia, alla lungodegenza. Attualmente è in servizio presso la Divisione di ortopedia di una clinica privata, da circa 3 anni.
      Una mattina, alzandosi di buon’ora per recarsi al lavoro, quasi non riesce a stare in piedi dal dolore intenso alla schiena, in regione lombare, che si irradia inferiormente lungo la gamba destra.
      “Accidenti alla sciatica!” esclama dolorante e stizzita, riconoscendo subito i sintomi, data la sua lunga esperienza in campo sanitario. “E adesso come faccio? Se non vado al lavoro oggi sarà un pasticcio, le mie colleghe sono tutte a un corso di formazione! Certo che non posso lavorare così”

      [...] Scopri come procede la storia nel corso

      L’infermiere “maciste” alla soglia dei cinquanta

      Giovanni Biffi è un giovane medico competente che ha iniziato da poco a prestare la propria consulenza in una casa di cura che si occupa di riabilitazione neuromotoria. Non avendo esperienza nel settore specifico, avendo lavorato per lo più nel settore dell’industria meccanica, è un po’ un preoccupato.
      Oltre a essersi messo di gran lena a studiare gli ultimi aggiornamenti sia in materia di normative sia di fattori specifici di rischio e interventi preventivi per i lavoratori in ambito sanitario, si consulta spesso con l’amico e collega Paolo Gianotti, che da alcuni anni è medico competente in una RSA. Gianotti negli ultimi tempi si è applicato in particolare alla valutazione del rischio dei lavoratori sanitari, e in modo specifico dei lavoratori più avanti negli anni.

      [...] Scopri come procede la storia nel corso

      Un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro

      Dopo il successo del programma di formazione a distanza MeLA per i medici del lavoro, ora sulla base dei commenti lasciati dai partecipanti si è deciso di rendere la formazione più rapida e immediata con il programma MeLa Flash.

      I corsi FAD proposti saranno molti di più (una decina all'anno) e molto più sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.

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        Morbillo: dalla vaccinazione al trattamento

        psoriasi

        Titolo: Morbillo dalla vaccinazione al trattamento (codice ECM 228325)
        Destinatari:
        tutti gli operatori sanitari
        Scadenza:
         31-05-19
        Crediti:
         2
        Costo:
        10 €
        Offerte:
         gratuito per gli iscritti all'OMCeOMI
        Programma:
        SMARTFAD

        Benché negli ultimi decenni la sua incidenza si sia drasticamente ridotta grazie all’ introduzione della vaccinazione estensiva in età infantile, da qualche anno il morbillo riemerge con focolai epidemici e casi fatali ed è ritornato a essere, anche in Italia, un problema di sanità pubblica.

        Non solo bambini

        Anche se nell’immaginario collettivo rimane una “malattia infantile”, i dati epidemiologici del 2017 e quelli dei primi mesi del 2018 dimostrano come l’età di prima infezione si sia spostata verso l’età giovane adulta (25-27 anni), ovvero nei soggetti che non sono mai stati vaccinati e che hanno vissuto in un’epoca in cui il morbillo circolava meno.

        Tali soggetti sono rimasti vulnerabili fino all’età adulta e questo accumulo di persone non vaccinate è stato la base per l’ampia diffusione del virus in fasce di età solitamente immuni.

        Nel corso FAD ECM le risposte a tutti i dubbi

        • Quali sono i sintomi del morbillo?
        • A quali complicanze è associato?
        • Cosa indicano gli ultimi dati epidemiologici sulla diffusione del morbillo in Italia?
        • Come avviene la somministrazione del vaccino?
        • Che cosa prevede il Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019?
        • Cosa stabilisce la legge attuale sull'obbligo vaccinale?

        La risposta a queste e altre domande nel corso FAD ECM realizzato realizzato dal provider Zadig insieme all'Ordine dei Medici di Milano.

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