Sollevamento manuale di un paziente immobilizzato: cosa occorre valutare prima?

In generale il sollevamento manuale degli assistiti deve essere ridotto al minimo in tutti i casi e, se possibile, eliminato. Per questa ragione, deve essere sempre incoraggiato l’uso di ausilii per la movimentazione dei pazienti.

Inoltre, secondo quanto riportato nel The Manual Handling Operation Regulations, qualsiasi operazione di movimentazione manuale di un carico o di un paziente deve essere sempre preceduta dall’analisi dei seguenti fattori:

  • il tipo di movimento da compiere (spinta, traino, flessione eccetera)
  • il peso e le caratteristiche del carico (peso stabilità)
  • le capacità individuali
  • le caratteristiche dell’ambiente (spazio, presenza di dislivelli)
  • i fattori organizzativi.

Sollevamento manuale: quali fattori considerare?

La scelta della tecnica di movimentazione dei pazienti comporta la valutazione delle esigenze e delle capacità del singolo assistito. In particolare, l’analisi dell’assistito deve comprendere i seguenti fattori:

  • capacità di collaborazione del paziente. E' necessario quindi considerare che un soggetto tetraplegico, costretto a letto, in coma o in anestesia generale ha bisogno di un sollevatore meccanico. Al contrario, un assistito capace e disposto a sostenere in parte il suo peso potrebbe essere in grado di passare dal letto a una sedia usando un ausilio per alzarsi;
  • mole dell’assistito;
  • condizioni mediche specifiche. Ad esempio, ferite addominali, contratture, la presenza di tubi aumentano la complessità delle operazioni di trasferimento o riposizionamento.

Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso Movimentazione manuale dei carichi in ambito assistenziale, Zadig Editore, 2018

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    Fino al 50% di sconto sui corsi ECM di medicina del lavoro

    In contemporanea con il congresso nazionale SIMLII (26-28 settembre 2018), il provider Zadig lancia il nuovo corso "Il lavoro agricolo delle serre" (2 ECM) e come in passato propone alcune offerte imperdibili su MeLa Flash,  il programma di corsi di medicina del lavoro.

    Medicina del lavoro: i pacchetti a metà prezzo

    Sono disponibili tre tipi di pacchetti di corsi in offerta al 50 % di sconto.

    Il primo pacchetto di corsi di medicina del lavoro comprende 6 corsi (12 ECM) ed è in sconto a 60 € (anzichè 120 €):

    E' possibile scegliere anche tra due pacchetti da tre corsi, sempre in offerta al 50%.

    3 corsi (6 ECM) = 30 € (anzichè 60 €)

    Acquistando il primo pacchetto con tre corsi sulla gestione di cancerogeni, si accede a:

    Il secondo pacchetto con al centro i temi della sorveglianza sanitaria e deontologia comprende invece:

    L'offerta sui corsi singoli

    E' possibile acquistare anche i corsi singoli in sconto al 40%:

    • 1 corso (2 ECM) = 12 € anziché 20 €

    Tutte le offerte sono valide acquistando i corsi online sulla piattaforma SAEPE tra il 26 e il 28 settembre 2018.

    Per chi è nuovo o per chi non ha mai effettuato un acquisto, è disponibile una guida dedicata, oppure può contattare il nostro servizio di assistenza.

    Nausea e vomito in gravidanza: quali farmaci consigliare?

    Nel corso del primo trimestre la nausea si verifica nell’80-85% delle donne gravide e nel 52% dei casi è associata a vomito.

    Su 1.000 donne in gravidanza 3,5 vanno incontro a nausea e vomito persistenti (iperemesi gravidica).

    Questi disturbi tendono a risolversi spontaneamente entro la 16°-20° settimana, tuttavia possono incidere sulla vita quotidiana della donna e per questo a volte si ricorre ai farmaci.

    Quali farmaci sì e quali no in gravidanza?

    Due metanalisi hanno rilevato una riduzione significativa della nausea in seguito all’assunzione di farmaci antistaminici (doxilamina, dimenidrinato, difenidramina, idrossizina e ciclizina) a fronte di un aumento della sonnolenza. Non ci sono prove che documentino un aumento del rischio teratogeno.

    Si sconsiglia invece la fenidramina, vista la sua associazione con l’insorgenza di schisi orale.

    Una metanalisi ha rilevato che anche le fenotiazine sono efficaci nel ridurre la nausea e il vomito. I dati in letteratura non riportano effetti teratogeni.

    Per la metoclopramide mancano informazioni sulla sicurezza in gravidanza e quindi non è considerata un farmaco di scelta nel trattamento della nausea gravidica.

    Vitamine B6 e B12: cosa dice la letteratura?

    Due revisioni sistematiche hanno mostrato l’efficacia della vitamina B6 nel ridurre la nausea in gravidanza ma non il vomito. Il Committee on Toxicity of Foods del Regno Unito indica come sicura la soglia di 10 mg/die mentre per dosaggi più elevati, la tossicità rimane dubbia.

    Per quanto riguarda la vitamine B12, due studi hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa di nausea e vomito in gravidanza. Tuttavia le prove relative alla sicurezza di questa vitamina in gravidanza non sono ancora sufficienti a considerarla un farmaco di prima scelta.

    Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso Farmaci e gravidanza, Zadig editore, 2018

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      Sorveglianza dell’accrescimento fetale

      accrescimento fetale

      Titolo: Sorveglianza dell'accrescimento fetale intrauterino (codice ECM 232709)
      Destinatari: ostetriche, assistente sanitari, infermieri, infermieri sanitari
      Scadenza: corso scaduto
      Crediti: 5
      Costo: 40 €
      Programma: FADO

      La valutazione obiettiva della crescita fetale è estremamente utile per l’assistenza prenatale e per tutelare la salute neonatale. Infatti è stato infatti dimostrato che oltre il 50% delle morti perinatali associate a scarsa crescita fetale  dipende da un assistenza inferiore a quella standard.

      Quali sono i parametri per definire lo sviluppo e accrescimento del feto?

      Per definire le caratteristiche di sviluppo intrauterino, i parametri che vengono utilizzati alla nascita  sono il peso e l’epoca gestazionale.

      L’accrescimento viene espresso in relazione all’epoca gestazionale mediante curve percentili definendo:

      • adeguati, per l’età gestazionale, i neonati con peso e lunghezza compresi tra il 10° e il 90° percentile;
      • piccoli per l’età gestazionale (small for gestational age, SGA) i neonati con peso inferiore al 10° percentile;
      • grandi per l’età gestazionale i neonati con peso e/o lunghezza superiori al 90° percentile

      E' importante segnalare che un neonato piccolo per l’età gestazionale ha un rischio di morte 7 volte maggiore di un neonato che nasce con un peso normale per l’età gestazionale.

      Invece quando un neonato è grande per l'età gestazionale si può andare incontro a difficoltà all’espletamento del parto per via vaginale (rischio di distocia di spalla, fratture della clavicola o degli arti e asfissia perinatale), oltre a ipoglicemia e iperbilirubinemia fetale.

      Quali tecniche vengono usate per la sorveglianza ostetrica dell’accrescimento fetale?

      Per la valutazione ostetrica dello sviluppo fetale ci si può avvalere della semeiotica fisica e di quella strumentale che dovrebbe essere però riservata alla patologia o nei casi di dubbio clinico.

      La valutazione della stima del peso fetale si esegue mediante:

      • la raccolta dei dati anamnestici e l’individuazione dei fattori di rischio
      • l’ispezione dell’addome materno;
      • la palpazione dell’addome materno;
      • la misurazione del diametro longitudinale dell’utero (lunghezza sinfisi-fondo);
      • l’esecuzione dell’ecografia ostetrica;

      Inoltre, la futura mamma deve essere sensibilizzata all’importanza dei movimenti fetali.

      Le risposte del corso FAD

      • Perché si raccomanda di valutare l’accrescimento fetale intrauterino?
      • Quale è la relazione tra sorveglianza dell’accrescimento fetale e mortalità perinatale?
      • Quando l’accrescimento devia dalla normalità?
      • Quale è il normale accrescimento fetale intrauterino?

      Le risposte a queste e altre domande si trovano nel dossier del corso FAD.

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