Titolo: L'esame della vista in medicina del lavoro (codice ECM 385716)
Destinatari: medici, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, ortottisti/assistenti di oftalmologia e tecnici di neurofisiopatologia
Scadenza: 07-05-2024
Crediti: 2
Costo: 20 €
Programma: MeLa Flash
Valutazione dei partecipanti (116 valutazioni):
rilevanza
qualità
efficacia
Perché seguire questo corso FAD ECM sull'esame della vista
Questo corso rientra nella serie dedicata agli esami a disposizione in medicina del lavoro, dopo quelli sulla spirometria, l'elettrocardiogramma e l'audiometria. Fornisce le informazioni necessarie per svolgere l'esame della vista sul luogo di lavoro.
L'esame dell'acuità visiva
L’acutezza o acuità visiva (AV, i due termini sono sinonimi) è una delle abilità primarie del sistema visivo ed è spesso utilizzata come unico parametro per indicarne l’integrità.
L’esame dell’acuità visiva valuta contemporaneamente l’integrità dei mezzi diottrici, i meccanismi di costrizione pupillare, la capacità di focalizzare l’immagine sulla fovea, la capacità di ricercare i dettagli e di valutare la direzione.
Il metodo tradizionalmente in uso per la quantificazione della capacità visiva prevede il coinvolgimento attivo del paziente, cui viene chiesto di distinguere caratteri e forme di dimensione definita, a una certa distanza e con un contrasto elevato: un soggetto ha una buona visione (o un’elevata acuità visiva) se distingue correttamente un carattere di piccola dimensione a una grande distanza di osservazione.
La procedura
Il materiale occorrente per un’efficace misurazione dell’acuità visiva comprende:
- tavola ottotipica
- montatura di prova, cassetta lenti oftalmiche con occlusore
- metro per misurare la distanza d’esame
- tabella per la registrazione dei risultati.
L’acuità deve essere misurata:
- con correzione ottica e senza (naturale)
- per lontano (4 metri) e per vicino (40 cm).
Si occlude il primo occhio, dopodiché si chiede al soggetto esaminato di denominare i simboli partendo dall’alto e procedendo verso il basso.
Si procede con le righe successive se sono stati correttamente riconosciuti almeno 3 simboli su 5, mentre se vengono letti meno di 3 simboli su 5 ci si ferma. L’obiettivo è raggiungere la migliore acuità visiva con la migliore correzione ottica gradita dal paziente (BCVA, best corrected visual acuity).
Si annota quindi l’acuità visiva della riga di cui si sono letti almeno 3 simboli e quanti simboli della stessa riga sono stati letti (per esempio 3/5 se il soggetto ha letto 3 lettere su 5 totali).
Inoltre si annota anche quanti simboli della riga successiva sono stati riconosciuti, aggiungendo alla precedente notazione +1 o +2 (per esempio AV: 7/10+2)
Carlo, il carrellista
Carlo, carrellista quarantaduenne in un’azienda alimentare da 5 anni, aspetta la metropolitana con il figlio di ritorno da scuola.
“Certo Filippo che ultimamente la metro è sempre in ritardo o salta alcune corse” borbotta Carlo spazientito dopo aver letto i minuti d’attesa sul tabellone.
“Cosa dici papà? Là in alto è riportato che il prossimo treno passerà tra 1 minuto” risponde perplesso il figlio.
“Filippo probabilmente ti stai sbagliando, ho appena letto 10 minuti” ribatte pretenzioso il padre.
“Avrai letto male, ti stai sbagliando” risponde Filippo.
Carlo inizia a preoccuparsi, questa è per lui una conferma. Non è la prima volta che ha problemi a leggere cartelli in lontananza. Ormai negli ultimi mesi anche al lavoro ha difficoltà nel leggere le indicazioni che prima coglieva in un batter d’occhio. Decide quindi di prendere un appuntamento con il medico competente dell’azienda.
“Buongiorno, Carlo, come mai questa visita?” lo accoglie il medico.
“Buongiorno, sono un po’ preoccupato: negli ultimi mesi ho difficoltà a vedere scritte lontane e sul lavoro perdo spesso dettagli che invece i miei colleghi colgono in un attimo. Visto che guido il muletto non vorrei prima o poi combinare qualche guaio in azienda!”
Il medico sottopone Carlo alla valutazione dell’acuità visiva da lontano, controllando in particolare modo se è presente una riduzione dell’acuità visiva legata a errori refrattivi non corretti.
Alla luce dei risultati il medico decide di eseguire anche la valutazione della capacità visiva a distanza prossimale, la valutazione della sensibilità al contrasto e la valutazione della stereopsi.
“Direi che lei ha un astigmatismo, per la precisione un difetto di rifrazione, un astigmatismo ipermetropico” dice il medico annotando gli esiti della sua valutazione in cartella.
“Cose difficili per me, ma niente di grave, spero?” chiede Carlo un po’ preoccupato.
“Assolutamente no, glielo spiego subito. Si tratta di un disturbo della vista determinato dall’anatomia del suo occhio che, a un certo punto, intorno alla sua età può peggiorare di quel tanto da dare sintomi”.
“Ma se non ci vedrò più come prima, come faccio con il mio lavoro?” [...] Scopri come procede la storia nel corso
Un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro
Con il programma MeLa Flash si offre un programma di formazione in medicina del lavoro.
I corsi FAD sono circa una decina all'anno, hanno la caratteristica di essere sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.
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