Titolo: Il cibo del futuro (ID ECM 401300)
Destinatari: tutti gli operatori sanitari
Scadenza: 19-11-24
Crediti: 5
Costo: 30 €
Programma: Stili di vita
Valutazione dei partecipanti (24 valutazioni):
rilevanza
qualità
efficacia
Perché è utile seguire un corso sulla carne coltivata e sul cibo del futuro?
Il DDL approvato il 16 novembre alla Camera, che sta sollevando grande clamore, vieta la produzione e l'immissione in commercio di carne coltivata. Ma quali sono le basi scientifiche?
Che cosa ci dice la scienza sulla carne coltivata e sugli altri cibi del futuro? In questo corso FAD ECM puoi trovare le informazioni evidence based su carne coltivata, insetti, alghe per farti un'idea personale.
I novel food
La carne coltivata viene considerata un novel food, termine con cui si definiscono prodotti e sostanze alimentari privi di una storia di consumo significativo e che quindi devono sottostare a un’autorizzazione prima della loro immissione in commercio per valutarne la sicurezza.
In Europa questa materia è disciplinata dal Regolamento (UE) 2015/2283, entrato in vigore il 1° gennaio 2018.
La domanda di autorizzazione deve essere presentata alla Commissione Europea corredata degli studi scientifici che ne consentano la valutazione. Spetta all’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, valutare i dati scientifici presentati, richiederne qualora lo ritenga opportuno altri, definire la sicurezza del prodotto. Sulla base del dossier prodotto dall’EFSA, la Commissione autorizza o meno il novel food in questione. I novel food devono:
- essere sicuri per i consumatori
- essere correttamente etichettati, in modo da non fuorviare i consumatori
- non differire in modo tale che il loro consumo sia svantaggioso dal punto di vista nutrizionale, se sono destinati a sostituire un altro alimento.
Tra i novel food già autorizzati merita citare l’alga spirulina, i semi di chia e l’estratto di fagioli neri.
Non ricadono invece sotto il regolamento dei novel food gli OGM, gli aromi e gli additivi, in quanto oggetto di specifiche regolamentazioni.
La carne coltivata: il processo produttivo
La produzione di carne coltivata non è molto diversa dalla rigenerazione dei tessuti o di interi organi a partire dalle cellule staminali che è una delle frontiere più promettenti della ricerca biomedica.
Si parte con un prelievo di tessuto muscolare dalla spalla di un bovino da allevamento o da un mioblasto embrionale. Segue la separazione enzimatica delle cellule staminali con enzimi e la loro coltivazione in laboratorio. Si formano miotubi, lunghi non più di 0,3 millimetri e spessi meno di mezzo millimetro. Per passare dai miotubi a un vero e proprio tessuto si usano scaffold, strutture artificiali bidimensionali o tridimensionali costruite da biomateriali ingegnerizzate in modo da emulare la matrice extracellulare e fornire un supporto alla crescita cellulare. Per crescere le cellule si utilizzano dei bioreattori che simulano le condizioni dell’organismo animale (temperatura di circa 37 °C, aria arricchita di anidride carbonica, terreni liquidi che fungono da nutrienti e che contengono vitamine, sali minerali, fattori di crescita).
Il valore nutrizionale
Secondo la ricercatrice Chiara Nitride dell'Università Federico II di Napoli, dal punto di vista nutrizionale, la carne coltivata possa essere un'alternativa valida alla carne convenzionale rispetto alle opzioni a base vegetale.
Tuttavia, la complessità della questione, inclusa la necessità di ottenere valori nutrizionali e caratteristiche sensoriali simili alla carne tradizionale, rappresenta una sfida tecnologica significativa.
Il Centro di ricerca alimenti e nutrizione del CREA solleva preoccupazioni riguardo alla mancanza di informazioni sulla composizione del siero vegetale utilizzato nel processo produttivo e sulla limitata disponibilità di dati sui protocolli produttivi. Il rapporto evidenzia la possibilità di rimodulare la composizione degli acidi grassi durante la coltivazione degli adipociti e la necessità di fornire vitamina B12 alle cellule per garantire la sua presenza nel prodotto finale. Riguardo al ferro, si discute della possibilità di utilizzare la Leg-emoglobina, ottenuta da leguminose, per conferire valore nutritivo e colore rosso alla carne coltivata. L'importanza della consistenza nella carne è sottolineata, ma attualmente non si sa se trasformazioni simili avvengano nella carne coltivata. Futuri studi dovrebbero esplorare aspetti come il contenuto di glicogeno e l'evoluzione del pH dopo la raccolta. Infine, si menziona la ricerca sulle carni ibride, una combinazione di carne coltivata e alternative a base vegetale, oggetto di studio da parte di alcune startup statunitensi ed europee.
A chi è dedicato questo corso ECM?
Il corso ECM è rivolto a tutti gli operatori sanitari
Le risposte per la pratica quotidiana
In questo corso FAD acquisirai informazioni evidence based che ti saranno utili per la pratica quotidiana, in particolare troverai informazioni sui seguenti aspetti:
- Nutrire il pianeta
- La carne coltivata
- Alimenti plant-based
- Gli insetti
- Le alghe
- Colture senza suolo
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