Circa un terzo della popolazione lavora “a turni” e circa un quinto lavora con turnazioni che comprendono il turno notturno.
Questa realtà tocca soprattutto le professioni sanitarie, seguite da quelle dei settori alberghiero, manifatturiero, dei trasporti.
E’ un dato di fatto che il lavoro in turni, soprattutto quello comprendente il turno notturno, costituisce un’oggettiva condizione di stress per l’organismo, che può avere significative ripercussioni sulle condizioni di salute.
Una di queste è lo sviluppo di disturbi transitori del sonno, un effetto a breve termine di cui sono affetti praticamente tutti quelli che lavorano in turni (comprendente il turno notturno).
6 consigli per una buona "igiene del sonno"
Le misure più valide per evitare e/o superare i disagi/disturbi prodotti sul sonno dal lavoro a turni sono:
- evitare fumo, caffè e alcolici prima di coricarsi;
- fare un regolare esercizio fisico, evitando però di farlo nelle tre ore che precedono il sonno;
- trovare attività che favoriscano il distacco psicologico dal lavoro, come passeggiare o leggere;
- fare una doccia o un bagno rilassante prima di addormentarsi per conciliare il sonno;
- dormire in una stanza al buio, isolata dai rumori ambientali e a una temperatura idonea di 16-18°C, ricorrendo eventualmente a una maschera per occhi e/o a tappi auricolari;
- mantenere un tempo e un ritmo di riposo regolare (di almeno sei ore) e fare dei pisolini in diversi momenti della giornata.
Queste informazioni sono tratte dal corso “Problematiche di medicina occupazionale in alcuni comparti lavorativi”, Zadig editore 2016
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