Quali fattori contribuiscono alla scarsa crescita intrauterina?

La scarsa crescita intrauterina può verificarsi anche quando la mamma è in buona salute, ma vi sono fattori che possono aumentarne il rischio.

L’identificazione dei fattori di rischio nelle caratteristiche materne e nell’anamnesi ostetrica attuale e remota è in grado di individuare circa un terzo dei feti con aumentato rischio di avere neonati “piccoli per l’età gestazionale" (SGA) e mortalità neonatale.

I fattori di rischio individuati come maggiormente legati al rischio di riduzione di crescita sono:

  • diabete materno con patologia vascolare, insufficienza renale, ipertensione cronica o sindrome anti-fosfolipidi;
  • pregresso neonato SGA;
  • pregressa morte perinatale;
  • PAPP-A (proteina plasmatica A associata alla gravidanza) <0,4 MoM;
  • esercizio fisico vigoroso (che porta a essere senza fiato) quotidiano;
  • età materna maggiore dei 40 anni;
  • uso di cocaina in gravidanza;
  • fumo di 11 o più sigarette al giorno in gravidanza;
  • mamma o papà che sono stati SGA.

Scarsa crescita intrauterina: quali raccomandazioni dare alle donne per ridurre il rischio?

Per ridurre il rischio di scarsa crescita intrauterina, va raccomandato alle donne in gravidanza di evitare il fumo di sigaretta, di seguire una dieta equilibrata e di ricevere assistenza durante i nove mesi. In aggiunta, nel periodo preconcezionale è raccomandato un alto apporto di vegetali a foglia verde.

Nelle gravidanze di donne con aumentato rischio di preeclampsia è raccomandata l’assunzione di acido acetilsalicilico a basso dosaggio, che è in grado di ridurre la restrizione di crescita intrauterina del 10%

Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso “Sorveglianza dell'accrescimento fetale intrauterino, Zadig Editore, 2018

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