Il paziente colonizzato o infetto dovrebbe essere sistemato da solo in una camera singola con bagno o eventualmente insieme ad altri pazienti infetti (isolamento per coorte).
Durante l’isolamento da contatto, gli operatori devono indossare il camice e i guanti quando entrano nella stanza e si prevede il contatto con il paziente e l’ambiente circostante al paziente.
Inoltre, devono utilizzare materiali monouso e dispositivi dedicati.
Il camice va tolto cercando di contenere la parte esterna che è entrata in contatto con il paziente o con gli oggetti potenzialmente contaminati.
Una volta tolto il camice va riposto nell'apposito contenitore dei rifiuti speciali a rischio infettivo all'interno della stanza.
Infine, si raccomanda di assicurarsi che gli abiti e la cute non entrino in contatto con superfici e oggetti potenzialmente contaminati nella stanza del paziente.
Lo screening del personale non è indicato se non in presenza di un’epidemia non risolta nonostante l’applicazione di tutte le misure di prevenzione e controllo.
Le misure per contenere la contaminazione ambientale
L’ambiente ha un ruolo importante nella trasmissione poiché superfici e arredi possono essere contaminati:
- dagli operatori;
- dai pazienti colonizzati e infetti;
- dai visitatori che non osservano le indicazioni fornite.
Al fine di ridurre la contaminazione ambientale è necessario potenziare le attività di igiene aumentando la frequenza e utilizzando un disinfettante appropriato, per esempio un panno monouso e disinfettante preferibilmente con cloro derivati (1.000 ppm).
Il personale dovrà porre particolare attenzione alle aree che maggiormente vengono a contatto con le mani e ai servizi igienici o prestare particolare attenzione alle aree di frequente contatto con le mani degli operatori.
Queste informazioni sono tratte da uno dei dossier del corso “La multiresistenza negli enterobatteri: un problema clinico emergente”, Zadig editore, 2017
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