L’audiometria in medicina del lavoro

Titolo: L'audiometria in medicina del lavoro (codice ECM 372794)
Destinatari:
tutti gli operatori sanitari
Scadenza:
31-1-2024
Crediti:
2
Costo:
20 €
Programma:
MeLa Flash
Valutazione dei partecipanti (115 valutazioni):
8/10 rilevanza
9/10 qualità
8/10 efficacia

Perché seguire questo corso FAD ECM sull'audiometria in medicina del lavoro

Tra i tanti esami a disposizione del medico del lavoro l'audiometria è uno dei più frequentemente usati. La valutazione del danno all'udito legato al lavoro è fondamentale e comporta un'adeguata conoscenza della tecnica dell'esame e della sua interpretazione per gestire il lavoratore con deficit uditivo e porre in atto le misuere preventive generali. Questo corso fornisce gli elementi per l'applicazione pratica.

L'audiometria: a cosa serve

L’audiometro valuta la capacità uditiva di un soggetto, generando singole frequenze di suono a intensità diverse e con differenti modalità (tono continuo, tono pulsato).
Le misurazioni sono effettuate attraverso suoni di varia frequenza (audiometro a toni puri), con trasmissione per via aerea o per via ossea, a seconda dei fini diagnostici. L’indagine audiometrica (audiometria) è necessaria per confermare la presenza di un deficit uditivo, poiché altre indagini fisiche sulle capacità uditive non sono attendibili. L’esame è sufficientemente sensibile e specifico per poter essere utilizzato anche come indagine di screening.

Tipi di audiometria

L’audiometria tonale liminare è uno degli esami fondamentali nella diagnosi di ipoacusia per la rapidità di esecuzione, il basso costo e l’affidabilità dei dati, che si possono ottenere dai soggetti collaboranti (trattandosi di una metodica soggettiva, quest’ultima è una condizione necessaria).

Audiometria tonale liminare

L’audiometria tonale liminare è l’indagine utilizzata per lo screening di un deficit uditivo nei lavoratori. Nei soggetti esposti a rumore per motivi professionali le prove audiometriche, finalizzate a individuare eventuali conseguenze dell’esposizione al rumore, prevedono l’utilizzo degli audiometri a toni puri, le cui caratteristiche sono indicate dalla norma CEI EN 60645-1.
L’audiometro è quindi alla base delle misure di audiometria praticate per la medicina del lavoro.

Come si svolge l’audiometria

I toni puri, cioè i toni con una singola frequenza di vibrazione, sono presentati:

  • per via aerea, attraverso l’utilizzo di cuffie e/o inserti
  • per via ossea, attraverso un vibratore osseo.

Quando lo stimolo viene inviato per via aerea il suono attraversa l’orecchio esterno e medio prima di raggiungere la coclea e il nervo acustico.
Lo stimolo condotto per via ossea raggiunge invece la coclea attraverso la vibrazione delle ossa craniche. All’audiometro possono essere collegate anche casse acustiche per diffondere il suono nell’ambiente, che nel caso dell’audiometria è sempre una cabina silente.

Amilcare lavora a un call center

Amilcare, operatore in un call center da circa quattro anni, si reca di buon mattino dal concessionario dove ha acquistato l’automobile. “Questa nuova macchina ne ha sempre una” borbotta fra sé e sé, prima si bloccava il comando di chiusura dalla chiave, e adesso non funziona addirittura il segnale di allarme della cintura di sicurezza slacciata. Possibile che capitino tutti a me i guai elettronici?” e nel frattempo viene raggiunto dal tecnico.
“Buongiorno signor Amilcare, come mai già qui? La chiave fa i capricci un’altra volta?” “No, quella è a posto” risponde il giovane “in compenso non funziona bene l’allarme della cintura di sicurez za”.
Il meccanico sale in macchina e dopo pochi istanti lo guarda perplesso: “Beh, perché mi guarda così? Cosa c’è?” domanda, un poco irritato, Amilcare.
“No, niente di particolare” risponde imbarazzato l’uomo “ma, non lo senti proprio l’allarme, o ti sembra un po’ basso il volume?”
Amilcare non capisce: “Non lo sento, se no non perdevo tempo a portarti l’auto oggi!”
Il meccanico, vedendo l’imbarazzo dell’uomo, intuisce che probabilmente il problema è un altro, e prontamente risponde, cercando di minimizzare. Amilcare aggiunge: “Cioè, qui che è tranquillo lo sento; ma l’altro giorno, mentre stavo guidando in galleria, mio figlio, seduto sul sedile posteriore, si è slacciato la cintura e per fortuna che l’ho visto nello specchietto e gliel’ho fatta rimettere, direi che sarebbe meglio controllare, non ti pare?”
Dopo un veloce controllo e la conferma che tutto funziona a dovere Amilcare riparte, deciso a recarsi al più presto dal medico del lavoro della sua azienda per un controllo dell’udito. È piuttosto preoccupato: nell’ultimo anno, data la riorganizzazione post COVID, ha lavorato da casa e a dire il vero non si è trovato molto bene, a parte la comodità di evitare gli spostamenti.
“Ehilà Amilcare, come mai questa visita?” lo saluta il medico competente. “Non è molto che ci siamo visti, alla tua età non hai bisogno di visite così frequenti!” scherza bonariamente il medico “Di’ la verità che sei stanco di stare a casa e hai nostalgia dei tuoi colleghi, e anche del sottoscritto!”.

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