Titolo: Nausea e vomito da chemitoerapia (codice ECM 183548)
Destinatari: infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari, medici
Scadenza: 19-02-2018
Crediti: 5
Costo: 20 €
Offerte: gratuito per gli iscritti al Collegio IPASVI Milano-Lodi MB
Programma: Nursing FAD
Valutazione dei partecipanti (4.032 valutazioni):
rilevanza
qualità
efficacia
Nausea e vomito da chemioterapia
Pur essendo migliorata in modo sostanziale la gestione di nausea e vomito grazie all'introduzione di nuovi farmaci antiemetici ancora oggi vomita circa il 40% dei pazienti sottoposti a cicli chemioterapici a moderato o alto potenziale emetogeno.
Tali sintomi possono avere ricadute gravi in quanto: favoriscono lo sviluppo di ansia e di disturbi depressivi, riducono la compliance causando ritardi nella somministrazione dei successivi cicli chemioterapici.
Di conseguenza possono influenzare la progressione della malattia e anche la sopravvivenza.
Perché la chemioterapia causa nausea e vomito?
La chemioterapia può scatenare nausea e vomito con due meccanismi diversi: agendo direttamente a livello dell'encefalo (chemoreceptor trigger zone) oppure con un'azione indiretta a livello gastrointestinale.
In questo secondo caso la chemioterapia produce radicali liberi che provocano un eccessivo rilascio di serotonina da parte delle cellule enterocromaffini del tratto gastrointestinale.
La serotonina lega quindi i recettori 5-HT3 e questo legame conduce l’informazione al cervello che può scatenare la comparsa di vomito.
L'importanza della prevenzione
La prevenzione è fondamentale per evitare la comparsa di nausea e vomito.
A tal fine occorre valutare a priori i possibili fattori di rischio di nausea e vomito legati al paziente e al regime chemioterapico in modo da scegliere una profilassi adeguata sulla base delle linee guida evidence based.
Nella scelta è importante tenere presenti anche gli effetti collaterali della terapia antiemetica, la variabilità individuale nella soglia di tolleranza della nausea, lo stato nutrizionale, le patologie concomitanti, le eventuali interazioni con i farmaci assunti, le preferenze del paziente e che la risposta può cambiare da un ciclo a quello successivo.
Una volta avviata la chemioterapia occorre rivalutare e riadattare nel tempo la terapia antiemetica tenendo conto delle condizioni cliniche e delle possibili modifiche all’iter terapeutico.
E’ importante che ci sia anche un’attiva partecipazione del paziente per evitare una sottostima della tossicità del trattamento e una terapia di supporto non ottimale.
Esistono numerose classi di farmaci per il trattamento di nausea e vomito. Le linee guida distinguono 4 categorie di agenti emetogeni in funzione del rischio di emesi associato al chemioterapico.
Le risposte del corso FAD
- Quali sono le forme di nausea e vomito da chemioterapia?
- Quali sono i fattori di rischio e quali le conseguenze di nausea e vomito da chemioterapia?
- Come si valuta la nausea e il vomito da chemioterapia?
- Quali sono gli interventi farmacologici per la prevenzione e il trattamento della nausea e del vomito da chemioterapia?
- Quali sono gli interventi non farmacologici per la gestione della nausea e del vomito da chemioterapia?
Le risposte a queste e altre domande si trovano nel dossier del corso FAD sulla nausea e vomito da chemioterapia dedicato a infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari e medici.
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