Medicina del lavoro: l’ECG nello studio del dolore toracico

Titolo: Medicina del lavoro: l'ecg nello studio del dolore toracico (codice ECM 341947)
Destinatari:
medici, infermieri, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Scadenza:
31-12-2022
Crediti:
2
Costo:
20 €
Programma:
MeLa Flash
Valutazione dei partecipanti (136 valutazioni):
8/10 rilevanza
9/10 qualità
8/10 efficacia

Perché seguire questo corso ECM sull'ecg nel dolore toracico

L'elettrocardiogramma è cruciale nella diagnosi differenziale del dolore toracico.
Questo corso in medicina del lavoro fornisce gli elementi di base e analizza tre casi clinici emblematici nei quali l'ECG è di aiuto al medico del lavoro nel definire l'idoneità del lavoratore al proprio impiego.

A cosa serve l'ecg

L’elettrocardiogramma consente di diagnosticare una serie di disturbi e patologie cardiache fra cui:

    • aritmie
    • ischemia e/o infarto
    • alterazioni congenite o acquisite
    • disturbi elettrolitici
    • tossicità farmacologica
    • valutazione del funzionamento di dispositivi cardiaci: pacemaker o defibrillatori impiantabili.
      In medicina del lavoro è un’indagine quanto mai utile per monitorare la salute e la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro, specie, per esempio, se impiegati in mansioni che comportino sforzi fisici intensi

In caso di aritmie o altre anomalie rilevate con l’esame elettrocardiografico, il medico competente emetterà un giudizio di idoneità per collocare il lavoratore in un’eventuale mansione alternativa più consona al suo stato di salute. Tale valutazione è necessaria per scongiurare il pericolo di un peggioramento le condizioni sanitarie del dipendente. Inoltre si evitano così incidenti e/o danni a terzi.

L'ecg per la sindrome di tako-tsubo

La sindrome tako-tsubo o cardiomiopatia da stress è una patologia caratterizzata da una disfunzione ventricolare sinistra, di solito transitoria, con sintomi simili a quelli di una sindrome coronarica acuta.

I sintomi più frequenti sono:

  • dispnea
  • dolore toracico
  • alterazioni elettrocardiografiche
  • movimento degli enzimi di necrosi miocardica.

Nei pazienti con questa sindrome l’apice del ventricolo sinistro assume una forma simile al cestello (tsubo) usato dai pescatori giapponesi per la pesca del polpo (tako), da cui il nome.

L’elettrocardiogramma è l'esame indicato per la diagnosi. Nell’80% dei pazienti mostra un sovraslivellamento del tratto ST simile a quello osservato nella sindrome coronarica STEMI.

Dato che l’ECG spesso non distingue la tako-tsubo da una sindrome coronarica acuta, questi pazienti vanno trattati come se avessero un infarto fino a coronarografia completata.

L'ecg per la diagnosi di infarto

L’80%-90% delle persone colpite da infarto ritorna a lavorare entro 2-3 mesi dall’evento acuto.

Il principale sintomo dell’infarto miocardico è un dolore improvviso, intenso e prolungato al centro del torace che tende a irradiarsi al braccio sinistro. Più raramente il dolore si irradia all’arto superiore controlaterale, al dorso, al collo e alla mandibola. Il dolore può talvolta associarsi alla comparsa di epigastralgia, dispnea, astenia e sensazione d’ansia.
Oltre che sui sintomi, la diagnosi di infarto del miocardio si basa sul dosaggio dei biomarcatori di necrosi miocardica e sui criteri elettrocardiografici di ischemia o infarto.

L’altro pilastro diagnostico è l’elettrocardiogramma che permette di registrare le variazioni del tratto ST consentendo di capire se c’è sofferenza ischemica, quale sia la zona colpita, quanto è estesa e profonda l’area interessata dalla necrosi e come il cuore risponde all’ischemia (frequenza cardiaca, aritmie cardiache, disturbi della conduzione del ritmo cardiaco).

Un doppio stress che mina il cuore

Dal dottor Emilio Tagliaferro, medico del lavoro, si presenta Franca Portinari, 48 anni, una gruista edile, inviata dalla sua ditta per verificarne l’idoneità lavorativa dopo un ricovero in ospedale che l’ha tenuta lontana dal lavoro per più di 60 giorni.
L’azienda di Franca ha da poco nominato il dottor Tagliaferro come medico del lavoro. Il medico competente si mostra subito interessato all’attività della lavoratrice. “Mi dica, cosa fa esattamente?”. “La incuriosisce di più il mio mestiere o il fatto che sia una donna a fare un lavoro di questo tipo?” domanda Franca ormai abituata a cogliere segnali di stupore circa la sua occupazione.
Il medico sorride “Ma, signora, le do l’impressione di essere così poco al passo con i tempi?”

Franca sorride a sua volta e spiega che una gruista, addetta alla manovra delle gru, lavora principalmente nei cantieri edili, ma anche nei porti e negli stabilimenti industriali per sollevare e spostare merci e materiali pesanti.

“Nel mio caso manovro una gru a torre nei cantieri edili occupandomi anche dei controlli strutturali e dei ganci di carico, del funzionamento del pannello di controllo, dei radiocomandi, dei limitatori di carico e degli altri dispositivi di sicurezza per ridurre al minimo il rischio di incidenti. Segnalo qualsiasi anomalia al direttore dei lavori o al responsabile tecnico per la sicurezza, che decide se far effettuare riparazioni o revisioni da personale specializzato o se chiedere la sostituzione della gru” spiega la donna, dilungandosi sui dettagli con l’entusiasmo di chi ama il proprio lavoro.

“Non ci vuole forza fisica, ma grande precisione, anche una certa resistenza mentale e capacità di concentrazione”.

“Sembra piuttosto stressante” dice Tagliaferro, ricevendo una risposta affermativa.

“E’ per questo che sono qui: è anche a causa della mia attività che sono finita in ospedale. Il mio datore di lavoro vorrebbe sapere se sono idonea a riprendere o meno” dice Portinari porgendo al medico una voluminosa copia della cartella clinica relativa al recente ricovero. E aggiunge: “Ma non è solo quello il motivo del mio stress: proprio nel periodo prima del ricovero mio fratello maggiore, al quale sono affezionatissima dopo la morte dei nostri genitori in un incidente stradale qualche anno fa, si è sottoposto ad alcuni esami per una perdita di peso e di appetito, dolori addominali che aveva da diverso tempo oltre al bianco degli occhi che sembrava colorato di giallo. La diagnosi è stata di cancro del pancreas in fase avanzata. Può immaginare il mio stato d’animo alla scoperta che sta per morire l’unico membro che resta della mia famiglia”.
Al racconto Tagliaferro aggrotta la fronte cominciando a leggere le carte. Franca, in buona salute e priva di fattori di rischio cardiovascolare è stata accompagnata da un collega al Pronto soccorso lamentando la comparsa, mentre lavorava alla gru, di un dolore al petto associato a dispnea. All’esame obiettivo...

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Un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro

Dopo il successo del programma di formazione a distanza MeLA per i medici del lavoro, si è deciso di rendere la formazione più rapida e immediata con il programma MeLa Flash.

corsi FAD sono circa una decina all'anno, più sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.

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    Medicina del lavoro: ECG nello studio delle sincopi

    sincopi

    Titolo: Medicina del lavoro: l'ecg nello studio delle sincopi (codice ECM 336209)
    Destinatari:
    medici, infermieri, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
    Scadenza:
    31-10-2022
    Crediti:
    2
    Costo:
    20 €
    Programma:
    MeLa Flash
    Valutazione dei partecipanti (69 valutazioni):
    8/10 rilevanza
    9/10 qualità
    8/10 efficacia

    Perché seguire questo corso FAD ECM sull'uso dell'ecg nelle sincopi

    L’elettrocardiogramma può aiutare nell'indirizzare alla diagnosi di sincopi nei lavoratori. Inoltre l'ECG consente di diagnosticare una serie di disturbi e patologie cardiache fra cui:

    • aritmie
    • ischemia e/o infarto
    • alterazioni congenite o acquisite
    • disturbi elettrolitici
    • tossicità farmacologica
    • valutazione del funzionamento di dispositivi cardiaci: pacemaker o defibrillatori impiantabili.

    Questo corso in medicina del lavoro fornisce gli elementi di base e analizza tre casi clinici nei quali l'ECG risulta di fondamentale importanza. Di seguito una sintetica presentazione dei contenuti presentati nel corso e una anteprima del caso.

    Presincopi

    La presincope è una condizione di rischio per episodi di sincope e morte improvvisa. Molti dei tragici episodi riportati dai giornali (giocatore muore d’infarto durante la partita di calcio) sono in realtà sindromi del QT lungo non diagnosticate mortali nella prima manifestazione clinica.

    La patologia dipende nella maggioranza dei casi da una disfunzione delle correnti ioniche del potassio della fase 3 del potenziale d’azione che può essere distinta in congenita o acquisita. La forma congenita è suddivisa in ereditaria e sporadica. E' causata da mutazioni di alcuni geni codificanti per subunità proteiche dei canali ionici sodio e potassio dipendenti delle membrane cellulari miocardiche, responsabili della ripolarizzazione ventricolare. La forma acquisita, più comune, si associa a varie condizioni metaboliche, cardiopatie e farmaci (antiaritmici, fenotiazine, antidepressivi triciclici, antistaminici, antibiotici, antimicotici, antianginosi) che causano malfunzionamento dei canali ionici.

    Sindrome di Brugada

    Descritta nel 1992 dai fratelli Brugada (ma già identificata cinque anni prima da cardiologi italiani), si associa a un rischio aumentato di morte cardiaca improvvisa in assenza di cardiopatia. E’ una patologia genetica che colpisce i canali ionici del sodio posti sulla superficie delle cellule cardiache, causandone il malfunzionamento e creando squilibri nell’attività elettrica, con aumentato rischio di aritmie potenzialmente fatali.

    L’elettrocardiogramma è l'esame indicato per la diagnosi. Quindi, in presenza di sintomi suggestivi quali fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare polimorfa, storia familiare di morte improvvisa sotto i 45 anni, ECG con onda J e sopraslivellamento convesso di ST in membri della famiglia, sincopi ripetute e respiro agonico notturno, è bene eseguire un ECG secondo Holter delle 24 ore. Il pattern ritenuto diagnostico è il tipo 1, con sopraslivellamento
    dell’ST “a tenda” che scende in linea retta oltrepassando l’isoelettrica e continuando con un’onda T negativa. Esistono anche i pattern di tipo 2, con sopraslivellamento dell’ST a concavità superiore a 1 mm, e di tipo 3 con sopraslivellamento inferiore a 1 mm e cosiddetto aspetto “a sella”. Un singolo paziente può presentare in diversi momenti diversi aspetti elettrocardiografici, di cui il tipo 1 è ritenuto diagnostico.

    Le presincopi di Francesco

    Francesco Oriani ha 39 anni e da 5 lavora in un’azienda come operaio magazziniere. Fumatore, sovrappeso (indice di massa corporea 38 kg/m2) e iperteso, è in terapia con ACE inibitori. In passato ha avuto un abuso
    di alcolici e cocaina, tanto da essere stato in cura al SerT per 8 anni con metadone (40 mg).
    “Buongiorno, dottore, sono qui per la visita di idoneità lavorativa, ho fatto il corso per l’abilitazione al muletto ma occorre anche il suo benestare” esordisce l’uomo sedendosi davanti a Emilio Tagliaferro, medico del lavoro.
    “Qui si parla di ripetuti episodi presincopali con accesso al Pronto soccorso, sempre in codice verde” dice il medico tra sé e sé guardando distrattamente il paziente che a sua volta lo fissa perplesso. “Mi scusi, stavo pensando ad alta voce” continua Tagliaferro “Presincope significa sentirsi svenire ma senza perdere coscienza. Ci si sente deboli e instabili, ma si ha il tempo di mettersi a sedere o sdraiati senza cadere di colpo facendosi male come capita nella sincope vera e propria. È andata sempre così?” L’uomo risponde: “Sì, dottore, è proprio quello che mi è successo alcuni mesi fa..."

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    Un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro

    Dopo il successo del programma di formazione a distanza MeLA per i medici del lavoro, si è deciso di rendere la formazione più rapida e immediata con il programma MeLa Flash.

    corsi FAD sono circa una decina all'anno, più sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.

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      Medicina del lavoro: l’ecg nello studio delle dispnee

      Titolo: Medicina del lavoro: l'ecg nello studio delle dispnee (codice ECM 310061)
      Destinatari:
      medici, infermieri, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
      Scadenza:
      24-11-2022
      Crediti:
      2
      Costo:
      20 €
      Programma:
      MeLa Flash
      Valutazione dei partecipanti (59 valutazioni):
      8/10 rilevanza
      9/10 qualità
      8/10 efficacia

      Perché seguire questo corso FAD ECM sull'uso dell'ecg nelle dispnee

      L'elettrocardiogramma può aiutare nell'indirizzare alla diagnosi in caso di dispnea del lavoratore. In medicina del lavoro l'ECG è un’indagine utile per monitorare la salute e la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro, specie, per esempio, se impiegati in mansioni che comportino sforzi fisici intensi, guida di veicoli aziendali, lavori che si svolgano in altezza dal suolo, turnazione notturna eccetera.
      Questo corso in medicina del lavoro fornisce gli elementi di base e analizza tre casi clinici nei quali l'ECG risulta di fondamentale importanza. Di seguito una sintetica presentazione dei contenuti presentati nel corso e una anteprima del caso.

      Fibrillazione atriale

      La fibrillazione atriale è un’aritmia cardiaca caratterizzata da un tracciato elettrocardiografico con intervalli RR irregolari e senza chiare e distinte onde P. Si stima che circa 33 milioni di persone nel mondo siano affette da fibrillazione atriale, con un’incidenza in aumento.
      I più importanti fattori di rischio potenzialmente modificabili per lo sviluppo di fibrillazione atriale sono i seguenti:

      • ipertensione arteriosa
      • cardiopatia ischemica
      • patologie valvolari
      • scompenso cardiaco
      • diabete mellito
      • obesità
      • apnee del sonno
      • ipertiroidismo
      • abuso di alcol
      • farmaci e tossici
      • attività fisica strenua
      • chirurgia cardiaca.

      Pericarditi

      Le pericarditi acute sono definite dalle linee guida dell’European Society of Cardiology (ESC) come patologie infiammatorie a carico del pericardio con o senza versamento pericardico, caratterizzate dalla presenza di due tra i seguenti criteri: dolore toracico, alterazioni ECG di nuovo riscontro, versamento pericardico, sfregamenti pericardici.

      Per porre diagnosi di pericardite acuta, secondo le linee guida ESC, devono verificarsi almeno due dei seguenti criteri:
      1. Dolore toracico acuto tipicamente trafittivo, di tipo pleuritico (85-90% dei casi) che diminuisce in posizione seduta col tronco flesso, peggiora in posizione supina e può essere aggravato dall’inspirazione profonda o dalla tosse
      2. Sfregamenti pericardici raschianti o graffianti all’auscultazione meglio udibili a fine espirazione e a paziente seduto inclinato in avanti. Sono reperti incostanti che possono scomparire in poche ore. Si distinguono dagli sfregamenti pleurici in quanto persistono anche in apnea
      3. Alterazioni dell’ECG di nuovo riscontro (60% dei casi) dovute alla flogosi subepicardica.
      4. Versamento pericardico generalmente moderato (60% dei casi) riscontrabile in ecocardiografia ma anche dall’ingrandimento “a fiasco” della silhouette cardiaca all’RX torace

      Tromboembolia venosa

      La tromboembolia venosa, che include la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, è il terzo disturbo cardiovascolare più comune e colpisce fino al 5% della popolazione nel corso della vita.
      Una delle cause più frequenti di embolia polmonare, in oltre il 90% dei casi, è l’embolizzazione di una trombosi venosa profonda degli arti inferiori nelle arterie polmonari.
      Esistono diversi fattori predisponenti, tra i quali:

      • l’immobilità per lunghi periodi, come accade nei lunghi viaggi aerei o negli allettamenti prolungati;
      • la presenza di patologie tumorali o cardiache e di alcune malattie infettive;
      • i pregressi interventi chirurgici;
      • l’obesità, il fumo, l’età avanzata e la gravidanza.

      Il fiato e il dolore non lasciano dubbi

      “Avanti, è aperto!” esclama Emilio Tagliaferro, medico del lavoro, sentendo bussare alla porta dopo un susseguirsi di telefonate più o meno concitate.
      “E’ permesso dottore?” dice timidamente un giovanotto magrolino affacciandosi alla porta.
      “Venga pure, l’aspettavo” risponde il dottore, sorridendo e invitando il paziente ad accomodarsi mentre cancella il nome dall’agenda. Si tratta di Giuseppe De Vita, 29 anni, tornitore in un’azienda metalmeccanica.
      “Buongiorno, e così ci rivediamo dottore! Questa volta, però, non posso dirle che sia andato tutto bene l’anno trascorso… come vede non è in realtà passato un anno preciso… sono rimasto a casa per più di 60 giorni, e per questo motivo la visita medica è stata anticipata” riprende il ragazzo, piuttosto esitante.
      Compilando la scheda clinica il medico competente apprende che il paziente una notte si è svegliato con un improvviso dolore in mezzo al petto e mancanza di fiato. “Il tutto è migliorato dopo che ho preso una pastiglia di un  antidolorifico che avevo in casa, ibuprofene mi pare si chiamasse..."

      [...] Scopri come procede la storia nel corso

      Un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro

      Dopo il successo del programma di formazione a distanza MeLA per i medici del lavoro, si è deciso di rendere la formazione più rapida e immediata con il programma MeLa Flash.

      corsi FAD sono circa una decina all'anno, più sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.

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        COVID-19: la sicurezza dei lavoratori

        Titolo: COVID-19: la sicurezza dei lavoratori (codice ECM 310061)
        Destinatari:
        tutti gli operatori sanitari
        Scadenza:
         31-12-2020
        Crediti:
        2,6
        Costo:
        20 €
        Programma:
        MeLa Flash
        Valutazione dei partecipanti (107 valutazioni):
        8/10 rilevanza
        8/10 qualità
        8/10 efficacia

        Lavorare in sicurezza

        La sicurezza in tempo di pandemia passa attraverso il rispetto delle regole definite nelle circolari emanate dal Ministero della Salute.

        La conoscenza di questi documenti è fondamentale perché il medico competente possa consigliare adeguatamente i titolari di azienda e per ridurre al minimo il contagio sul luogo di lavoro.

        Considerato che compatibilmente con l'andamento dell'infezione si sta cercato di preservare gran parte delle attività lavorative, diventa importante la formazione sulla consapevolezza del rischio e dell'importanza delle misure preventive.

        La sorveglianza sanitaria al tempo di COVID-19

        A causa della pandemia in atto vi sono nuove misure di sorveglianza sanitaria. Tra le attività ricomprese nella sorveglianza sanitaria dovranno essere privilegiate le visite che possano rivestire carattere di urgenza e di indifferibilità. In particolare deve essere privilegiata la visita medica:

        • preventiva, anche in fase pre assuntiva;
        • su richiesta del lavoratore;
        • in occasione del cambio di mansione;
        • precedente alla ripresa del lavoro dopo assenza per malattia superiore a 60 giorni continuativi.

        Per quanto concerne il cambio della mansione (art. 41, c.1 lett. d) il medico competente valuterà l’eventuale urgenza e indifferibilità tenendo conto sia dello stato di salute del lavoratore all’epoca dell’ultima visita effettuata, sia – sulla base della valutazione dei rischi - dell’entità e tipologia dei rischi presenti nella futura mansione. In linea generale, possono essere differibili, previa valutazione del medico stesso, in epoca successiva al 31 luglio 2020:

        • la visita medica periodica (art. 41, c. lett. b)
        • la visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro, nei casi previsti dalla normativa vigente (art.41, c. 1 lett. e)Andrebbe altresì sospesa l’esecuzione di esami strumentali che possano esporre a contagio da SARS-CoV-2, quali, per esempio, le spirometrie, gli accertamenti ex art 41 comma 4, i controlli ex art 15 leg-ge 125/2001 qualora non possano essere effettuati in idonei ambienti e con idonei dispositivi di protezione

        Un corso FAD dedicato

        Attraverso tre casi di pratica quotidiana, il nuovo corso FAD (2,6 ECM) di medicina del lavoro tratta la sicurezza dei lavoratori al tempo di COVID-19.

        Ecco l'anteprima di uno dei casi.

        Si ricomincia

        “Finalmente riapriamo!” esclama spalancando il portone di ingresso della sua azienda in Brianza l’ingegner Binetti una mattina di settembre, visibilmente commosso “non ci speravo più”.

        L’attività è rimasta ferma a lungo dopo la fine del lockdown, Binetti era stato malato e non aveva più forze né energie psicologiche perriaprire, soprattutto ha dovuto faticare per ottenere i finanziamenti che gli consentissero di riavviare l’azienda. L’ingegnere ha convocato per quella stessa mattina il medico competente, il dottor Zucchi, per sentire da lui tutte le indicazioni e le nuove norme previste per lavorare in sicurezza nei confronti del SARS-CoV-2. All’incontro partecipa anche il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), il signor Bertocchi, in Azienda da oltre un decennio.

        Zucchi e Bertocchi arrivano dopo pochi minuti: “Che piacere vedervi!” esclama raggiante Binetti dirigendosi verso i due. Viene però subito bloccato affettuosamente con un cenno dal medico competente: “Attenzione ingegnere, lo so che è strafelice di vederci, e lo sono anche io, ma freniamo l’entusiasmo e ricordiamoci di mantenere la distanza di sicurezza, lo sa che è fondamentale! Adesso poi, sembra proprio che dovremo stare ancora più attenti, purtroppo...”. “Ma certo dottore, non si preoccupi, vede, anch’io indosso la mascherina! Venite, sediamoci qui nel giardino, oggi è una bellissima giornata di sole e ho pensato di rimanere all’aperto per essere più tranquilli riguardo agli eventuali rischi di contagio, poi analizzeremo insieme tutte le nuove norme per la riapertura dell’azienda,sanificazione, e quant’altro. Intanto però iniziamo col prenderci un bel caffé: che ne dite? Ho chiamato il bar vicino per ordinarlo e farcelo portare”. “Ottima idea!” commentano i due. “Bene” riprende Binetti. “Allora, dottor Zucchi, da dove cominciamo?”. “Beh, visto che abbiamo qui con noi il signor Bertocchi, inizierei subito dalle nuove indicazioni per le misure di sorveglianza sanitaria” risponde il medico competente.

         

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        Un nuovo modo di formarsi in medicina del lavoro

        Dopo il successo del programma di formazione a distanza MeLA per i medici del lavoro, si è deciso di rendere la formazione più rapida e immediata con il programma MeLa Flash.

        corsi FAD sono circa una decina all'anno, più sintetici (due crediti ECM a corso), in modo da consentire una formazione flessibile che non imponga di affrontare corsi troppo impegnativi in termini di tempo o dai contenuti difformi tra loro.

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          Interventi assistiti con gli animali a supporto di terapie e trattamenti

          Titolo: Interventi assistiti con animali a supporto di trattamenti e terapie (codice ECM 294047)
          Destinatari: tutti gli operatori sanitari
          Scadenza:
          31-03-2021
          Crediti:
          2
          Costo:
          10 €
          Offerte:
           gratuito per gli iscritti all'OMCeOMI
          Programma:
          SMARTFAD
          Valutazione dei partecipanti (217 valutazioni):
          8/10 rilevanza
          8/10 qualità
          7/10 efficacia

          Interventi assistiti con animali (IAA): una definizione

          Con Interventi assistiti con gli animali (IAA) si indicano interventi basati sull’interazione uomo-animale che integrano e rinforzano le terapie e i trattamenti in diverse condizioni cliniche e ambienti.

          Negli ultimi anni l’interesse sul ruolo terapeutico della relazione uomo-animale e delle possibilità di interventi mirati ha trovato sempre maggiore spazio. Nel 2015 sono state pubblicate le Linee Guida Nazionali, per ottimizzare e uniformare gli Interventi assistiti con gli animali (quelli che un tempo erano chiamati pet therapy, termine oggi desueto), stimolando una metodologia condivisa e favorendo studi scientifici atti a valutare e confermare la loro utilità e ruolo.

          Il corso FAD (2 ECM) del programma SmartFAD, realizzato dal provider Zadig insieme all'Ordine dei Medici di Milano, prefigge lo scopo di far conoscere la realtà degli IAA con una panoramica delle normative e delle applicazioni.

          Ecco uno stralcio in anteprima da una delle tre storie.

          Sarà, ma non ci credo

          Era tanto tempo che Giuliana non entrava nello studio del suo medico di famiglia, Vittorio. Per sua fortuna la salute era buona e non aveva grandi occasioni di incontro. Quel giorno però, dopo aver citofonato quasi alla fine dell’orario di visita per una ricetta, si era trattenuta per fare due chiacchiere. Medico anche Giuliana, da tempo si dedicava alla comunicazione scientifica e, da qualche anno, a un nuovo ambito di lavoro, gli Interventi assistiti con gli animali (IAA).
          “Mi fa piacere questo tuo nuovo interesse, ma francamente non ne so granché e non mi sembra ci sia molto da dire. A parte qualche sorriso in più, tanta buona volontà di persone che con i loro animali dedicano tempo ai malati facendo dimenticare per un po’ le loro preoccupazioni” dice Vittorio scuotendo la testa.
          “Non sono d’accordo. Certo fino a qualche tempo fa forse era tutto meno chiaro, ma ci sono pubblicazioni scientifiche, si sta cercando di armonizzare gli interventi, di avere dati, per quanto possibile, confrontabili e utilizzabili, per capire sempre più cosa sia utile e cosa no, in affiancamento a terapia medica, chirurgica, fisioterapica e altro” afferma con passione Giuliana, spiegando la valenza e utilità degli IAA, se saputi utilizzare. “Non si tratta semplicemente di far passare qualche ora piacevole: stiamo parlando di progetti costruiti sul bisogno dei pazienti, che prevedono team multidisciplinari di esperti (medici, psicologi, altre figure sanitarie) che individuano obiettivi precisi e strategie per raggiungerli, oltre a strumenti per il monitoraggio. Il tutto per migliorare la terapia standard”.
          “Sarà, ma non sono convinto” commenta Vittorio.

          [...]

          Scopri come continua la storia...

           

           

           

           

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